Quando pronunciamo, sentiamo, ascoltiamo la parola Capri, non possiamo che associarle la magnifica immagine dei Faraglioni, simbolo dell’intera isola. Tre picchi di roccia che hanno caratterizzato la storia di Capri.

 

La storia dei Faraglioni di Capri: scopriamo insieme la leggenda

 

Una leggenda che ha origini molto antiche, che trova la sua dimora nell’Odissea scritta da Omero. Il poeta greco identifica i faraglioni come i massi lanciati da Polifemo contro Ulisse.

Virgilio invece gli da un’identità diversa: i faraglioni sono la dimora, l’habitat, la casa delle sirene, dall’aspetto angelico ma dall’animo diabolico. Attraverso il loro canto, circuivano i marinai e poi li uccidevano.

Un’altra leggenda invece colloca i faraglioni come fari dell’isola, dei veri e propri guardiani che li proteggevano dagli attacchi esterni. Il nome faraglioni infatti deriva dal greco pharos, che indica proprio faro.

Sulla loro vetta, venivano accesi dei grandi fuochi, specialmente nelle ore notturne per indicare la rotta corretta ai timonieri ed evidenziare eventuali ostacoli/pericoli.

Infine i faraglioni sono simbolo di fertilità per tutte le donne: illumina il loro cammino e facilita il periodo di fertilità.

Analizzando invece questa meraviglia naturale da un punto di vista geologico, nascono a causa delle acque carsiche, che hanno formato questi atipici scogli. Quindi la loro forma è legata da un lato all’abrasione marina dall’altra agli agenti atmosferici.

 

Curiosità sui Faraglioni di Capri: vediamole insieme

 

Conosci i nomi dei tre faraglioni di Capri? Scopriamoli insieme:

  1. Quello legato alla terra si chiama Saetta. Su di esso, sono stati rinvenuti pezzi di un’antica villa romana. E’ il faraglione più alto dei tre, con un’altezza di 109 metri.
  2. Stella è quello più amato dai visitatori, per la sua galleria naturale di 60 metri. I turisti amano scattarsi selfie e immortalare momenti unici di un viaggio spettacolare. Stella è lo scenario perfetto per magiche proposte di matrimonio. Perché Stella? In onore della Madonna della Libera, conosciuta come Stella del Mare, per cui è stata costruita nel 300 la cappella sul monte Castiglione.
  3. Il terzo faraglione è Scopolo, quello più esterno, con un’altezza di 104 metri. Questo faraglione è molto conosciuto perché rappresenta l’habitat ideale di un raro esemplare di lucertola, la Podarcis sicula coerulea, caratterizzata da un azzurro spettacolare. Il colore deriva dal fatto che questa lucertola si mimetizza col cielo e col mare, assumendone le medesime sembianze. Come è stata scoperta? Grazie all’intervento di alcuni marinai storici, gli unici che sono riusciti a scalare i faraglioni a mani nude.

Abbiamo anche un quarto faraglione, il “Monacone”. Prende il nome dalla foca monaca, presente nelle acque di Capri fino ai primi anni del Ventesimo secolo. Per le sue dimensioni ridotte, viene definito come scoglio ma è giusto evidenziare che si tratta di un vero e proprio faraglione. Molteplici studi storici identificano il faraglione come il resto della tomba di Masgaba. Per chi non lo conoscesse, si tratta dell’architetto dell’imperatore Augusto.

 

Come visitare i Faraglioni? Segui le nostre indicazioni

 

E’ possibile visitare i Faraglioni grazie ai tantissimi tour che vengono organizzati dalle compagnie turistiche. Attraversare la galleria naturale di Stella, ammirare la bellezza di Saetta, scoprire i dettagli di Scopolo: un’esperienza unica da fare almeno una volta nella propria vita. Per informazioni, consigliamo di consultare gli info point presenti in Piazzetta o a Marina Grande.